Philosophy for children
Nella scuola italiana l’insegnamento della filosofia è rivolto agli alunni dell’ultimo triennio della scuola secondaria superiore. In molti Paesi, soprattutto in quelli di lingua inglese (USA e Australia in particolare) ma in misura crescente anche in molti dell’America Latina e recentemente anche in Italia, si è diffusa la cosiddetta “Philosophy for Children”, indicata con la sigla P4C (dove “P” sta per “philosophy”, “4” per “for” e “C” per “Children”. Inaugurata dallo statunitense Matthew Lipman, prevede l’insegnamento della filosofia a partire dalla scuola materna. La P4C non riguarda la presentazione degli autori tradizionali, ma la riflessione su racconti strutturati a partire dai quali sollecitare dialoghi all’interno di un gruppo di ragazzi organizzato come “comunità di ricerca” nella quale, con metodo socratico, i concetti e i contenuti emergeranno mediante il confronto e la collaborazione. La finalità non è quindi l’apprendimento della storia della filosofia, ma di abilità e competenze filosofiche, quali le capacità dialogiche e di rielaborazione concettuale, l’atteggiamento critico verso i problemi esistenziali e di attualità, la capacità di relazionarsi con gli altri e di definire insieme le regole della convivenza e della collaborazione.
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Nuovi orizzonti per l’insegnamento della filosofia: Philosophy for children
Il progetto della “Philosophy for Children”, a differenza di ciò che l’espressione potrebbe suggerire, è molto complesso e ambizioso. Esso muove dal presupposto che la filosofia abbia un valore formativo per le proprie caratteristiche metacognitive, in quanto cioè capace di riflettere, oltre che sui propri contenuti, anche sui propri metodi e sulle procedure seguite.
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